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Appello del sindaco per riapertura giudice di pace


Postato Redazione il nella categoria Archivio 2011 - 2024

Fino al 30 luglio, così come prevede il "mille proroghe" approvato nei giorni scorsi dal Parlamento, i sindaci dei piccoli Comuni, ma anche le unioni di Comuni, potranno chiedere la riapertura degli uffici del Giudice di pace soppressi per effetti del riordino.

È per questo motivo che il sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi, rivolgeun appello ai primi cittadini di Carlopoli, Cicala, Decollatura, Motta Santa Lucia, Serrastretta per la sopravvivenza dell'ufficio nel Centro del Reventino. Un invito, il suo, che giunge a distanza di tre anni quando, in occasione della nuova distribuzione sul territorio del Giudice di pace, scrisse agli stessi sindaci proponendo un piano di riparto della spesa, scritto in stretto coordinamento con funzionari dell'amministrazione della giustizia, sollecitando "una soluzione per fare in modo che la sede giudiziaria, negli anni già Pretura e poi Giudice di pace, ricadente nel territorio del Reventino, venisse mantenuta a spese dei Comuni".

La proposta nel 2012 non poté essere accolta dalle vicine amministrazioni, facenti parte del mandamento del Giudice di Pace, proprio a causa delle difficili situazioni economiche che interessano, purtroppo, tutti i Comuni. Tuttavia, pur nel rispetto delle rispettive situazioni di sofferenza finanziaria, Pascuzzi, rilancia l'appello ai Comuni del mandamento affinché riconsiderino, a tre anni dalla prima proposta, la possibilità di finanziare pro quota il mantenimento dell'importante presidio di giustizia e legalità, rievocando l'appassionante battaglia fatta tutti insieme per la salvaguardia del Tribunale di Lamezia Terme, che per fortuna si è vinta a beneficio del comprensorio del Lametino e del Reventino.

"Nel contempo - dichiara il sindaco di Soveria Mannelli - non posso non solidarizzare con gli amici sindaci perché so bene quali difficoltà devono affrontare sul versante economico in questo difficile tempo di riforme del sistema delle autonomie locali e di profonda crisi economica che ha investito con estrema veemenza i nostri territori, sconvolgendo la tranquillità di cittadini ed amministratori. Se a questo aggiungiamo che diversi dei nostri Comuni versano in condizioni di grave disavanzo economico, non posso non comprendere le oggettive difficoltà nell'accoglimento della proposta. Ciò nonostante - aggiunge - è mio preciso dovere formularla, nell'interesse del comprensorio, appellandomi comunque al senso di responsabilità dei colleghi amministratori. Non è un caso che nonostante i termini scadano a luglio 2015 la proposta si faccia pervenire con così largo anticipo, proprio per consentire, laddove vi siano gli spazi per farlo, una programmazione finanziaria dell'Ente che tenga conto dell'eventuale spesa che ciascun comune dovrebbe impegnare e che si aggira intorno ai 12mila - 15mila euro annui".